OSINT, stalking e i pericoli invisibili che minacciano i più giovani online.

📱 Tutto è iniziato con un video virale su TikTok. Una ragazza di 15 anni balla nella sua cameretta, spensierata. Sotto, tra le decine di commenti di amici, uno spicca per la sua inquietante specificità:

“Bella stanza. Scommetto che sei di Firenze Sud.”

La frase sembra innocua. Un'ipotesi fortuita, forse. Ma è l’inizio di un incubo. In poche settimane, quell’utente sconosciuto è riuscito a sapere dove viveva, dove andava a scuola, con chi usciva il pomeriggio. Senza mai scriverle un singolo messaggio privato. Senza violare alcun account. Ha usato solo ciò che lei stessa, inconsapevolmente, aveva pubblicato.

Questa è la storia vera di un uso criminale di OSINT, la raccolta di informazioni da fonti pubbliche. E succede molto più spesso di quanto pensiamo.


Cos’è l’OSINT (e perché ci riguarda tutti)

OSINT (Open Source Intelligence) non è hacking. È una disciplina investigativa usata per raccogliere e analizzare dati pubblici accessibili online: foto, metadati, abitudini, geolocalizzazioni, liste amici, commenti, hashtag. È legale. E potentissima.

Viene usata da giornalisti investigativi, agenzie di intelligence, ricercatori di sicurezza. Ma il problema nasce quando chi la usa non cerca la verità. Cerca una vittima.

80%

delle indagini digitali, secondo Bellingcat, parte da fonti aperte.

Il Caso: Anatomia di un Tracciamento Digitale

La ragazza pubblicava video quotidiani su TikTok: outfit, interni della casa, scorci dalla finestra, percorsi casa-scuola. L'aggressore ha seguito una metodologia precisa, trasformando frammenti innocui in una mappa dettagliata della sua vita.

  1. Analisi Forense dei Video: Ogni fotogramma è stato esaminato alla ricerca di indizi. Un cartello stradale sfocato in lontananza, il nome di un centro estetico riflesso in una vetrina, il tipo di architettura visibile dalla finestra.
  2. Cross-Referencing dei Profili: Lo stalker ha cercato lo stesso username su altre piattaforme (Instagram, VSCO, Spotify). Lì ha trovato i profili degli amici, che a loro volta avevano geotag e menzioni di luoghi frequentati (la pizzeria, il parco, la palestra).
  3. Geoprofiling con Google Maps: Ha confrontato i dettagli raccolti (il centro estetico, la forma di un incrocio) con Google Maps e Street View, restringendo il campo da un quartiere a un gruppo di strade.
  4. La Prova Finale: Un video in cui la ragazza si lamentava del rumore di un cantiere vicino casa è stato l'ultimo pezzo del puzzle. Una rapida ricerca online ha permesso di localizzare l'unico cantiere attivo in quella zona.

In poche settimane, aveva l'indirizzo esatto. Poi ha iniziato a seguirla. Dal vivo. Un giorno si è presentato all’uscita della scuola. Lì è finita la parte “digitale”. E cominciato l’incubo reale.


Perché Succede? La Psicologia dell'Over-Sharing

La colpa non è della vittima. Il problema è sistemico, alimentato da tre fattori:

  • Design delle Piattaforme: TikTok e Instagram sono progettati per incoraggiare la condivisione costante e la ricerca di approvazione. La privacy è un'opzione, non l'impostazione predefinita.
  • Analfabetismo Digitale Funzionale: Molti giovani (e adulti) sanno usare le app, ma non ne comprendono le implicazioni. Pensano di pubblicare per "amici", ma non sanno di essere sotto l'osservazione potenziale di chiunque.
  • Invisibilità della Minaccia: Non si pensa che uno sconosciuto guardi 30 video e li analizzi come un detective. La minaccia OSINT è astratta, fino a quando non diventa reale.
+270%

Aumento dei casi di stalking digitale legati a social video-based (TikTok, YouTube Shorts) segnalato dall'Interpol nel 2023.

L'Arsenale dello Stalker Digitale

Non servono competenze da hacker. Questi strumenti sono pubblici e spesso gratuiti:

  • ExifTool: Per estrarre dati invisibili dalle foto (modello del telefono, data, a volte coordinate GPS).
  • Yandex Reverse Image Search: Molto più potente di Google per trovare luoghi e volti.
  • Google Dorking: Query di ricerca avanzate per scovare informazioni specifiche nei profili.
  • PimEyes: Un controverso motore di ricerca facciale che può collegare foto della stessa persona su siti diversi.

Come Difendersi: Guida Concreta per Giovani (e Genitori)

📵Per chi pubblica contenuti: Guida alla Privacy Attiva

  • Evita dettagli fissi e ripetuti: La vista dalla finestra, il numero civico, i cartelli stradali, il nome della scuola sulla felpa.
  • Controlla la privacy di OGNI profilo: Imposta TikTok e Instagram su "Privato". Rivedi chi può vedere le tue storie e i tuoi post.
  • Fai un "Audit del Passato": Rivedi i contenuti vecchi. Anche un video del 2021 può contenere troppi dettagli.
  • Attenzione alla pubblicazione in tempo reale: Evita di postare foto o video mentre sei ancora in un determinato luogo. Aspetta di essere a casa.

👨‍👩‍👧Per i genitori: Dialogo, non solo Controllo

  • Parla apertamente di OSINT: Spiega questi rischi in modo calmo e senza giudizi. Mostra questo articolo come esempio.
  • Fai una “revisione account” insieme: Ogni 2-3 mesi, controllate le impostazioni della privacy e la lista dei follower. Trasformalo in un momento di collaborazione.
  • Il parental control non basta: Gli strumenti di controllo sono un supporto, ma la vera difesa è l'educazione e la consapevolezza del ragazzo/a.
  • Segnala subito: Se noti commenti o interazioni sospette, non sottovalutarle. Salva le prove e contatta immediatamente la Polizia Postale.

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